Uomo politico e letterato italiano. Membro
del Consiglio generale di Lucca, si schierò dalla parte della famiglia
dei Guinigi all'interno della disputa con i Forteguerra. Prese parte al
Consiglio privato e redasse uno scritto indirizzato a Lazzaro Guinigi, signore
della città dal 1392, nel quale stese il programma politico, economico e
finanziario della città. Scrisse
Croniche delle cose di Lucca (dal
1164 al 1424) e una raccolta di 155
Novelle, la cui struttura si avvicina
a quella delle novelle del
Decamerone, di scarso valore letterario ma
importante come testimonianza della vita popolare toscana del Trecento (Lucca
1348-1424).